L'ottimizzazione per i motori di ricerca

Il SEO marketing: promesse e risultati

Bene, alzi la mano chi non si è mai sentito dire "usufruisci del nostro servizio per essere sempre in prima pagina sui motori di ricerca!". Nessuno? Come immaginavo... Sono anni infatti che attraverso telefono (giusto giusto ieri mi ha chiamato un'azienda!), email, banner e quant'altro possibile aziende che si occupano di internet marketing vendono il servizio di ottimizzazione per i motori di ricerca.

Ci sono molti seri che ti faranno migliorare le tue performance, alcuni altri che vendono sogni impossibili. Innanzitutto: motori di ricerca si, quali? Google per primo visto che detiene (dati di aprile 2012) circa l'80% del mercato e poi Bing, Yahoo, Ask, Baidu, Excite, Lycos, Altavista, etc. Quindi primo problema: primo su tutti i motori di ricerca? Mmmmmm...

Poi: per quali ricerche? Certo che se io cerco "spettrofotometri" ed il mio dominio è www.spettrofotometri.it presumibilmente (non sono sicuro...) sarò sempre in prima pagina, magari se invece io vendo pacchetti viaggio essere sempre in prima pagina per qualsiasi ricerca nel settore sarà dura anche se faccio un ottimo lavoro! Terzo: tralasciamo gli altri e concentriamoci su Google. Negli ultimi due anni abbiamo avuto in ordine Google Panda e Google Penguin (dal 24 aprile...); cosa sono? Sono due sistemi che vanno a fare alcune valutazioni della qualità del vostro sito che spesso sono indipendenti dalle capacità di chi migliora la struttura del sito, bensì dipendono dai contenuti del sito stesso.

In poche parole (sarebbe troppo lungo spiegare qui, andate a vedere qui per una maggiore descrizione di Penquin e di Panda e di tutti i cambiamenti negli algoritmi) dovreste preoccuparvi molto di cosa state dicendo nel vostro sito, se fornite informazioni utili, se cercate di fare i "furbi" con link che vi portano traffico, se la navigabilità del sito è ottimale, se siete solo ed esclusivamente autoreferenziali e zero social.

Insomma Google cerca di fare il suo lavoro: fornire un servizio ai suoi clienti penalizzando i siti che non hanno come primario obiettivo di dare a loro volta notizie di interesse per chi naviga. E' il giusto approccio ad una rete che è sempre più sovraccarica di informazioni, in cui districarsi tra "fuffa" e siti "abbindolatori" è estremamente complesso. Poi ovviamente ci sono anche altre "probabili" motivazioni molto più economiche per queste scelte del colosso di Mountain View, ma questa è tutta un'altra storia...

Il mio consiglio a questo punto è di verificare bene il proprio sito, magari mettendosi realmente dalla parte di chi lo visiterà e vedere se stiamo facendo bene il nostro lavoro, se diamo al navigatore semplicemente, velocemente ed efficacemente le informazioni che sta cercando. Così poi avremo ottimi risultati con il SEO...

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